Perché gli scacchi?

Gli scacchi non sono solo un gioco; sono molto di più. Sono lo sport della mente per eccellenza, che appartiene a pieno diritto al mondo dello sport. In Italia la Federazione Scacchistica Italiana, fondata a Varese il 20 settembre 1920, dal 1988 è una disciplina associata al CONI, mentre a livello mondiale la Federation Internationale des Echecs, fondata a Parigi il 20 luglio 1924 è riconosciuta dal CIO nel 1999, è uno degli organismi più grandi con oltre 190 paesi affiliati.

Favorisce lo sviluppo cognitivo

Nel gioco degli scacchi vengono coinvolte e sollecitate diverse abilità cognitive, come
l'apprendimento, il ragionamento, l'attenzione, la memoria, il riconoscimento, il calcolo,
l'intuito geometrico. Per questo, se appresi in giovane età, gli scacchi favoriscono lo
sviluppo dell'intelligenza operatoria sia concreta che astratta.

Favoriscono assunzioni di responsabilità e rispetto delle regole

Tutto ciò che succede sulla scacchiera è causata direttamente dalle nostre scelte. Pertanto il bambino è portato ad accettare le conseguenze delle sue azioni. Inoltre, la scacchiera è un microcosmo con regole ben precise che bisogna rispettare senza eccezioni. Giocando a scacchi, quindi, il bambino impara a rispettare l'avversario e le regole e, più in generale, a riconoscere il valore della disciplina.

Sviluppano le capacità di problem finding, problem solving e decision making

Le azioni alla scacchiera si possono schematizzare come segue: analisi della posizione e dei problemi posti dalla mossa dell' avversario; ricerca delle possibili soluzioni; decisione. Il bambino pertanto si abitua da subito ad affidarsi alle sue funzioni esecutive: individua un problema, cerca una soluzione e infine agisce senza paura.

Migliorano la gestione del tempo e delle priorità

Negli scacchi non è possibile pensare all'infinito, ma bisogna usare in maniera razionale una risorsa finita: il tempo. Il bambino impara così a gestire il tempo a sua disposizione e a individuare le giuste priorità, decide cioè a cosa prestare maggiore attenzione e a cosa prestarne meno.

Favoriscono lo sviluppo emotivo e sociale

Giocare a scacchi aiuta il bambino a sviluppare e a controllare le proprie emozioni: durante una partita non è appropriato sghignazzare in faccia all'avversario oppure scoppiare in un pianto. Saper riconoscere e, alla bisogna, controllare le proprie emozioni è anzi una componente fondamentale di un buon giocatore perché l'equilibrio psicologico favorisce l'analisi obbiettiva. Non meno importante è la considerazione che per giocare a scacchi è necessario avere uno o più avversari. Il bambino impara così che, per divertirsi, deve sviluppare un buon rapporto con il resto della comunità, imparando a gestire le diverse relazioni interpersonali. Questo ultimo aspetto è tanto più importante negli incontri a squadre, quando la compattezza del gruppo è un'arma in più che può fare la differenza.

Aiutano a superare la paura del diverso

La scacchiera è un luogo dove si azzerano le diversità, dove si superano le barriere di
genere, religione, culturali, razziali e generazionali. Quando siamo seduti per giocare, non contano, il sesso, il colore della pelle, le credenze religiose e non, le preferenze sessuali, il modo di vestire o la lingua parlata. L'unica cosa che conta è la abilità nel gioco.

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Chi è Francesco Rizzo?

  • Tesserato con la Federazione Scacchistica
    Italiana (F.S.I.)
  • Istruttore Federale di Scacchi
  • Eletto nel Comitato Regionale Umbria come unico delegato degli istruttori per il quadriennio 2025/2028
  • Iscritto come giocatore e come istruttore con la A.S.D. Circolo Scacchistico Bolognese
  • Socio del Panathlon Club Terni

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